La poesia dell'animo danza al giorno e alla notte, ulula come un lupo, come un cane che tenta di riunificare il branco, e ricerca affannosamente nell'estrarre dal proprio mondo, una prova certa della propria esistenza.Leandro.Loy.
Amor di fuga, che troppo hai osato nel volo dell'animo tuo fuggito dentro l'interloquire al tempo. Un'aquila tu sei, che dentro una voliera il tempo inganna, per una libertà che più non ha. Ti sussurravo sottovoce. I tuoi occhi socchiusi, consenzienti. Non riuscivo a comunicarti altro di me, che il mio silenzio. Molta la pioggia caduta, e molti gli anni passati. Mi dimeno ancora d'esprimermi, pur senza di te. Il mio ricordo alle tue complessità interiori, una strada che percorrevi, nell'incosciente tua gioventù. Il tuo corpo flessuoso e leggermente chino, nell'ammirare quel quadro poggiato in terra. La medesima natura immersa nel dipinto, come se volesse emergere con veemenza, oltre la tela, la sua medesima cornice. Nei tuoi occhi, quel fitto bosco emergeva, ramificandosi ed avviluppandosi verso uno spazio conquistato, a possederne la tua anima. Ti vivo nuovamente sai, da dentro questa mia reminiscenza vivida. Il tempo ormai fuggito, in noi. Mi sporgo fin dove gli occhi miei di uomo, ti possano nuovamente immaginare. La femminea e fuggevole tua ostinazione, la tua evanescenza interiore, donatami nuovamente da questo mio ricordo. Mi sento trasportato da un tempo immemore, che non lenisce le mie nostalgie. Soltanto un ricordo che emerge silente, un pensiero ... per un fuggito amore. Amor di vita mia, che troppo hai osato nel volo dell'animo mio fuggito dentro l'interloquire al tempo, come un'aquila io sono, che dentro una voliera il tempo inganna, per un sogno ... che più non ha.
Amor di fuga, che troppo hai osato nel volo dell'animo tuo fuggito dentro l'interloquire al tempo.
RispondiEliminaUn'aquila tu sei, che dentro una voliera il tempo inganna, per una libertà che più non ha.
Ti sussurravo sottovoce.
I tuoi occhi socchiusi, consenzienti.
Non riuscivo a comunicarti altro di me, che il mio silenzio.
Molta la pioggia caduta, e molti gli anni passati.
Mi dimeno ancora d'esprimermi, pur senza di te.
Il mio ricordo alle tue complessità interiori, una strada che percorrevi, nell'incosciente tua gioventù.
Il tuo corpo flessuoso e leggermente chino, nell'ammirare quel quadro poggiato in terra.
La medesima natura immersa nel dipinto, come se volesse emergere con veemenza, oltre la tela, la sua medesima cornice.
Nei tuoi occhi, quel fitto bosco emergeva, ramificandosi ed avviluppandosi verso uno spazio conquistato, a possederne la tua anima.
Ti vivo nuovamente sai, da dentro questa mia reminiscenza vivida.
Il tempo ormai fuggito, in noi.
Mi sporgo fin dove gli occhi miei di uomo, ti possano nuovamente immaginare.
La femminea e fuggevole tua ostinazione, la tua evanescenza interiore, donatami nuovamente da questo mio ricordo.
Mi sento trasportato da un tempo immemore, che non lenisce le mie nostalgie.
Soltanto un ricordo che emerge silente, un pensiero ... per un fuggito amore.
Amor di vita mia, che troppo hai osato nel volo dell'animo mio fuggito dentro l'interloquire al tempo, come un'aquila io sono, che dentro una voliera il tempo inganna, per un sogno ... che più non ha.