I pensieri disseminati,
come foglie nel sentiero
morte.
Il viale dell'identità,
è perduto per sempre.
Smarrito il mio nome,
che dal vento,
sparso chissà dove.
Grido il mio nome,
nessuno ne accetta la sfida.
Il nulla è la mia identità,
non avendo più un nome.
Mirano a divenire intellettuali,
i miseri privi di intelletto.
Costoro, non ne comprendono
la difficoltà emotiva,
e tanto meno,
il dolore per esserne tale.
Ho lasciato la mente a fermentare
nel tedio scomposto di una vita.
Si può annegare
nel bere un sorso di acqua
raccolta tra le mani.
Inalo con amarezza,
quel poco di aria
nei polmoni.
Il mio sorriso incline alla sfida
denuncia gli inganni degli altri.
Ho persuaso il mio animo
a giacere in terra
sopra le foglie caduche in autunno,
come un bambino abbracciato
al suo cucciolo di cane
ed entrambi accovacciati
dentro un sogno.
Nessun commento:
Posta un commento