venerdì 31 dicembre 2010

La timidezza di Giarma.

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2 commenti:

  1. La timidezza di Giarma.
    Paesaggio innevato, e colline metafisiche, oltre... il mio sguardo.
    Spruzzi di macchie verdi e aride salite, dove si inerpica di bianca pietraia una strada, sino alla sommità del monte.
    Tronchi di ulivi secolari in filari, salendo con lo sguardo.
    Contorti i loro rami come le mie mani verso il cielo ... sordo, tra geometrie di luce in disfacimento.
    Occhi increduli i miei, che seguono il passaggio di ciottoli di sassaia, dentro un'improbabile via, del cuore.
    Lo sguardo anch'esso riassorbito dai pensieri, si inabissa al mare dell'animo mio, in agitazione.
    L'attesa spasmodica per una dedica nell'animo, e il volto segnato di una giovane donna che interiormente, è già consumata.
    Segni nel viso che lasciano intravedere l'inequivocabile tempo passato. Così è per me.
    Tutto mi appare avvolto da un manto innevato, persino questa mia ansia di fremito, per un amore soltanto immaginato.
    Questa mia vita, è un'onda d'emozione che mi evoca inquietudine,
    la guardo attonita e smarrita, nel suo troncarmi il fiato.
    Trattengo a stento le vertigini del mio sprofondare, e costanti flutti di pensiero silenti come la neve, mi ricoprono di malinconia.
    Lo sguardo mio di donna, che si è smarrito nel sogno di un amore.
    Sono io perduta fin dal primo avvento, prigioniera del sentimento.
    E questa mia timidezza nell'amore, che si confronta nell'attesa, e un cielo a cui invocar un'incontro, per me fin troppo audace.
    Tutto mi appare avvolto in un sudario, persino questo mio indugio per il tempo che ne rimane,al sopraggiungere di un desiderio, di un sogno ... una realtà, finalmente tutta mia.

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  2. ...Trattengo a stento le vertigini del mio sprofondare, e costanti flutti di pensiero silenti come la neve, mi ricoprono di malinconia...

    Sofferta... ma infinitamente bella.

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